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QUESITO N. 257: Se e quali sono i diritti all'eredità avanzati dai figli nel caso di morte del padre.-
Quesito n. 257: Se e quali sono i diritti all’eredità avanzati dai figli nel caso di morte del padre.-
La successione comporta il subingresso di un soggetto ad un altro nella titolarità di uno o più rapporti giuridici. In particolare la successione mortis causa – cioè a causa di morte- trova il suo presupposto essenziale e caratterizzante nella morte del soggetto al quale facevano capo i rapporti che vengono trasmessi (rectius: devoluti).-
Con la morte, i diritti personalissimi o inerenti alla persona (diritto al nome, all’integrità personale, alla libertà), vengono meno; i diritti patrimoniali invece, vengono trasmessi ad altri soggetti così come prevede il nostro ordinamento.-
Ai sensi dell’art. 457 c.c. “L’eredità si devolve per legge o per testamento”.-
L’ordinamento giuridico, infatti consente all’individuo di disporre dei propri beni, dopo la sua morte, a mezzo del testamento.-
Peraltro nell’ipotesi in cui egli non abbia disposto, in tutto o in parte, dei suoi beni, la legge determina i criteri ed i soggetti ai quali tali beni devono essere assegnati. Quindi in mancanza totale o parziale del testamento, la successione avviene in base alle disposizioni di legge, cioè l’asse ereditario viene ripartito per legge tra gli aventi diritto (eredi legittimi).-
A norma dell’art. 565 c.c., eredi legittimi sono: il coniuge, i discendenti legittimi a cui sono equiparati adottivi e naturali; ascendenti, fratelli e sorelle; altri parenti collaterali fino al sesto grado. “Al padre e alla madre, succedono innanzitutto i figli legittimi e naturali in parti uguali” (art. 566 c.c.).
Alla morte del “de cuius” quindi, la sua eredità si trasmette, in mancanza del coniuge, prima ai discendenti ed in mancanza di questi agli ascendenti, fino ad arrivare eventualmente ai parenti entro il sesto grado.-
Nella successione legittima, se due o più figli concorrono da soli per l’eredità, quest’ultima deve essere divisa fra tutti in parti uguali.-
L’individuo, se vuole, può decidere di fare testamento: “atto revocabile, con cui taluno può disporre, per il tempo in cui avrà cessato di vivere, di tutte le proprie sostanze o di parte di esse” ( art. 587 co.1).-
Il de cuius dovrà, nel redigere successione testamentaria, tener presenti le quote di legittima cioè quelle quote che per legge spettano a determinati parenti (legittimari) mentre sarà libero di assegnare quelle residue.-
Legittimari (che hanno diritto alla legittima) sono solo il coniuge, i figli ed eventualmente i genitori...
... continua
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